Nel 1969 per la regia di Dino Risi esce nella sale “Vedo Nudo”, diviso in sette episodi e tutti interpretati da Nino Manfredi, assoluto mattatore del film e vincitore del David di Donatello come miglior attore protagonista. Il film ottenne uno strepitoso successo di pubblico ( più di due miliardi di incassi) : un tentativo riuscito di innovare la commedia all’italiana, con un argomento per anni tabù in Italia, il sesso. L’ultimo episodio, quello che dà il titolo al film, è rimasto nella memoria collettiva e rimane tra i migliori cortometraggi nella storia del cinema italiano. E’ la storia di un pubblicitario che vede senza veli tutte le donne che incontra, ma quando crede di essere guarito lo stesso fenomeno si manifesta con gli uomini. L’episodio, il più divertente del film corale, si basa tutto sulla prova del grande Nino Manfredi e sulle sue espressioni facciali alle prese con le visioni “nude”, che sono da antologia della risata e da scuola di recitazione. Un cortometraggio molto conosciuto anche all’estero, dato anche il grande successo commerciale del film, tanto che pare sia stato preso ad esempio, quando nel 2000 la regista Nancy Meyers ad Hollywood firmò la pellicola “What women want”, con Mel Gibson. Anche quella è la storia di un pubblicitario alle prese con l’altro sesso, ma stavolta invece di vederle nude, acquista il potere “magico” di ascoltare il loro pensiero. Una prova in più del fatto che il cinema americano, ha sempre tratto spunto da quello italiano, sempre precursore dei tempi.